Voglio mangiare il tuo pancreas (君の膵臓をたべたい Kimi no Suizō o Tabetai) è un film anime del 2018 diretto da Shinichirō Ushijima, tratto dal romanzo omonimo di Yoru Sumino del 2014. Dal romanzo sono stati tratti anche un manga nel 2016 e un film live action diretto da Sho Tsukikawa, distribuito nel 2017.
L'adattamento cinematografico anime del romanzo di Yoru Sumino è stato annunciato nel mese di agosto 2017. Il film è scritto e diretto da Shinichiro Ushijima e animato da Keiji Mita per lo Studio VOLN. La musica è composta da Hiroko Sebu e Yūichi Oka è il direttore dell'animazione principale e il disegnatore dei personaggi. Yukako Ogawa è il direttore artistico ed è stato assistito da Yoshito Watanabe. La fotografia del film è stata supervisionata da Hiroshi Saitō e diretta da Mayuko Koike, mentre Koremi Kishi ha diretto la parte in Computer grafica 3D.
Lo ha detto lei.
“Voglio mangiare il tuo pancreas.”
Primavera.
Aprile, quando ancora i ciliegi dalla fioritura tardiva sono ancora pieni di fiori.
“Io”, uno studente delle superiori privo di qualsiasi interesse per gli altri che se ne sta sempre da solo a leggere libri, prendendo in mano un tascabile nella sala d’attesa dell’ospedale. Questo libro, con un titolo scritto a mano che recita ‘Collana di condivisione della malattia’, si rivela essere il diario compilato in gran segreto da Sakura Yamauchi, la ragazza più popolare della classe.
Per aver posato l’occhio sul contenuto di questo diario, “Io” scopro che Sakura ha un’aspettativa di vita molto breve a causa di una malattia del pancreas.
È stato quello il momento in cui lei, che nascondeva a tutti questa malattia di cui erano a conoscenza unicamente medici e familiari, ha trovato l’unica persona con cui poter condividere questo segreto.
Cercando di conservare per quanto possibile una normale quotidianità, simile a quella che l’ha finora accompagnata, Sakura fa di tutto per godere appieno la vita facendo tutto quello che desidera prima che arrivi la fine. Trascinato in questo vortice di desideri da realizzare, a poco a poco “Io” cambio tipo di mentalità. Questi sono i ricordi della mia primavera.
I ricordi di tutta la sua vita.
Haruki Shiga è un timido studente delle superiori e il suo carattere non potrebbe essere più opposto di quello di Sakura Yamauchi, una sua compagna di classe, apparentemente sempre allegra e piena di vita.
Con una premessa del genere, Voglio mangiare il tuo pancreas mette subito in chiaro che questa non sarà una storia dal lieto fine. Quello che deve succedere ci viene sbattuto subito in faccia. Sakura morirà. Nulla potrà cambiare questa condizione ed è proprio con questa condizione che guarderemo tutto il film. Con quella nota di malinconia e tristezza che pian piano vediamo comparire anche in Haraki, personaggio che, insieme a Sakura subirà uno sviluppo incredibile. Haraki inizialmente cerca di evitare di farsi influenzare da Sakura, ma più esperienze vive con lei meno riesce a vedere un mondo in cui Sakura non è presente. Dall’altra parte abbiamo, appunto, Sakura che fin dall’inizio sembra aver accettato il suo destino e cerca di vivere appieno il tempo che le resta ma inevitabilmente, per quanto i due cerchino di evitarlo finiscono per provare qualcosa di più della semplice amicizia. Ed è proprio in quel preciso momento che il film riesce a dare il massimo di se. Quella sensazione non esternata di dolore e tristezza, vedere Haruki tentare di reprimere quello che prova per non finire distrutto dall’inevitabile fine e Sakura che vorrebbe poter posticipare la sua morte ancora di un po' per poter stare ancora con lui. Qui è dove “Voglio mangiare il tuo pancreas” riesce a colpire lo spettatore e farlo restare con lo sguardo fisso sullo schermo.
Durante tutto il film vedremo vari paesaggi e quasi è ben dettagliato, ogni tanto si nota qualche calo nei dettagli sui personaggi, sopratutto sulle mani che a volte sembrano prive di definizione. A livello grafico comunque si parla di un prodotto molto curato. Molto bella è la colonna sonora, semplice ma ben pensata e inserta nel contesto.
Ovviamente ogni cosa bella non è priva di difetti, in questo film i personaggi secondari trovano veramente poco spazio, non viene raccontato quasi nulla di loro e sono delle vere e proprie comparse.
In conclusione, ho trovato “Voglio mangiare il tuo pancreas” un film capace di sorprendere, regalare forti emozioni e, anche se per solo un ora e mezza, farci vivere con la consapevolezza di non avere un domani.
Voto: 8
L'adattamento cinematografico anime del romanzo di Yoru Sumino è stato annunciato nel mese di agosto 2017. Il film è scritto e diretto da Shinichiro Ushijima e animato da Keiji Mita per lo Studio VOLN. La musica è composta da Hiroko Sebu e Yūichi Oka è il direttore dell'animazione principale e il disegnatore dei personaggi. Yukako Ogawa è il direttore artistico ed è stato assistito da Yoshito Watanabe. La fotografia del film è stata supervisionata da Hiroshi Saitō e diretta da Mayuko Koike, mentre Koremi Kishi ha diretto la parte in Computer grafica 3D.
Lo ha detto lei.
“Voglio mangiare il tuo pancreas.”
Primavera.
Aprile, quando ancora i ciliegi dalla fioritura tardiva sono ancora pieni di fiori.
“Io”, uno studente delle superiori privo di qualsiasi interesse per gli altri che se ne sta sempre da solo a leggere libri, prendendo in mano un tascabile nella sala d’attesa dell’ospedale. Questo libro, con un titolo scritto a mano che recita ‘Collana di condivisione della malattia’, si rivela essere il diario compilato in gran segreto da Sakura Yamauchi, la ragazza più popolare della classe.
Per aver posato l’occhio sul contenuto di questo diario, “Io” scopro che Sakura ha un’aspettativa di vita molto breve a causa di una malattia del pancreas.
È stato quello il momento in cui lei, che nascondeva a tutti questa malattia di cui erano a conoscenza unicamente medici e familiari, ha trovato l’unica persona con cui poter condividere questo segreto.
Cercando di conservare per quanto possibile una normale quotidianità, simile a quella che l’ha finora accompagnata, Sakura fa di tutto per godere appieno la vita facendo tutto quello che desidera prima che arrivi la fine. Trascinato in questo vortice di desideri da realizzare, a poco a poco “Io” cambio tipo di mentalità. Questi sono i ricordi della mia primavera.
I ricordi di tutta la sua vita.
Haruki Shiga è un timido studente delle superiori e il suo carattere non potrebbe essere più opposto di quello di Sakura Yamauchi, una sua compagna di classe, apparentemente sempre allegra e piena di vita.
Con una premessa del genere, Voglio mangiare il tuo pancreas mette subito in chiaro che questa non sarà una storia dal lieto fine. Quello che deve succedere ci viene sbattuto subito in faccia. Sakura morirà. Nulla potrà cambiare questa condizione ed è proprio con questa condizione che guarderemo tutto il film. Con quella nota di malinconia e tristezza che pian piano vediamo comparire anche in Haraki, personaggio che, insieme a Sakura subirà uno sviluppo incredibile. Haraki inizialmente cerca di evitare di farsi influenzare da Sakura, ma più esperienze vive con lei meno riesce a vedere un mondo in cui Sakura non è presente. Dall’altra parte abbiamo, appunto, Sakura che fin dall’inizio sembra aver accettato il suo destino e cerca di vivere appieno il tempo che le resta ma inevitabilmente, per quanto i due cerchino di evitarlo finiscono per provare qualcosa di più della semplice amicizia. Ed è proprio in quel preciso momento che il film riesce a dare il massimo di se. Quella sensazione non esternata di dolore e tristezza, vedere Haruki tentare di reprimere quello che prova per non finire distrutto dall’inevitabile fine e Sakura che vorrebbe poter posticipare la sua morte ancora di un po' per poter stare ancora con lui. Qui è dove “Voglio mangiare il tuo pancreas” riesce a colpire lo spettatore e farlo restare con lo sguardo fisso sullo schermo.
Durante tutto il film vedremo vari paesaggi e quasi è ben dettagliato, ogni tanto si nota qualche calo nei dettagli sui personaggi, sopratutto sulle mani che a volte sembrano prive di definizione. A livello grafico comunque si parla di un prodotto molto curato. Molto bella è la colonna sonora, semplice ma ben pensata e inserta nel contesto.
Ovviamente ogni cosa bella non è priva di difetti, in questo film i personaggi secondari trovano veramente poco spazio, non viene raccontato quasi nulla di loro e sono delle vere e proprie comparse.
In conclusione, ho trovato “Voglio mangiare il tuo pancreas” un film capace di sorprendere, regalare forti emozioni e, anche se per solo un ora e mezza, farci vivere con la consapevolezza di non avere un domani.
Voto: 8
Recensione a cura di Maru
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