Ping Pong è un manga seinen di Taiyo Matsumoto pubblicato nel 1996 e raccolto in cinque volumi. Un adattamento anime di 11 episodi prodotto da Tatsunolo Production e diretto da Masaaki Yuasa viene trasmesso nel 2014
I personaggi principali dell’anime sono Tsukimoto ('Smile') e Hoshino ('Peko'), due amici d'infanzia che giocano a ping pong sin da quando erano studenti delle elementari.
Tsukimoto è un ragazzo che non trasmette emozioni, qualunque cosa succeda rimane sempre serio e impassibile per questo viene descritto come un robot da tutti quelli che lo conoscono, gioca solo perché non ha altro a fare, invece Hoshino è il suo opposto, sempre con un sorriso stampato in faccia, logorroico e molto appassionato di questo sport, tanto che viene ritenuto da Smile come l’ ”eroe” del ping pong, infatti è grazie a lui che Tsukimoto inizia a giocare.
Nella loro scuola, i due protagonisti sono i giocatori più forti, ma l'unico a presentarsi agli allenamenti è Smile infatti il suo talento viene notato dal maestro Jou Koizumi che decide di fare una sessione di allenamento speciale per farlo migliorare più in fretta.
Smile e Peko si iscrivono al torneo dei licei dove incontrano giocatori formidabili, crescendo sempre di più e scoprendo se stessi e le loro ambizioni.
La particolarità di questo anime è la grafica, infatti il disegno è composto da tratti indecisi che potrebbero non piacere a molte persone ma grazie a questo e alle prospettive realizzate in modo da trasmetterti esattamente le emozioni provate dai personaggi il risultato finale è ottimo. Le ambientazioni sono riuscite bene con sfondi in acquarello ispirati al manga.
L'audio è studiato veramente bene, soprattutto gli effetti delle palline che rimbalzano o il suono delle racchette sono molto realistici.
L’unica pecca a mio avviso è la continua presenza dei discorsi sull'“eroe” che, anche se ha un ruolo fondamentale a lungo andare diventano ripetitivi.
L’opening “Tada Hitori” di Bakudan Johnny è molto allegra ed è composta da schizzi di matita e acquarello in bianco e nero, da molta carica e le espressioni dei personaggi sono fatte molto bene ad eccezione dell’ immagine finale di Peko mentre mangia la gomma che poteva essere fatta meglio… anche le ending non sono male, “Ano Hero to” di Bokura ni Tsuite fatta con lo stesso stile ma con tratti molto più semplici, meno curati e a colori.
A prima vista l’anime per via dello stile grafico non mi aveva colpito molto, ma più lo guardavo più mi veniva voglia di vedere la fine, poi notando che la grafica si legava bene al tutto mi è iniziato a piacere. Guardandolo impari pure alcune tecniche da usare nella realtà e i nomi delle varie mosse ed impugnature, infine anche se come ho detto prima il disegno può non piacere e il finale un po' scontato, lo consiglio a tutti.
Voto finale 7
I personaggi principali dell’anime sono Tsukimoto ('Smile') e Hoshino ('Peko'), due amici d'infanzia che giocano a ping pong sin da quando erano studenti delle elementari.
Tsukimoto è un ragazzo che non trasmette emozioni, qualunque cosa succeda rimane sempre serio e impassibile per questo viene descritto come un robot da tutti quelli che lo conoscono, gioca solo perché non ha altro a fare, invece Hoshino è il suo opposto, sempre con un sorriso stampato in faccia, logorroico e molto appassionato di questo sport, tanto che viene ritenuto da Smile come l’ ”eroe” del ping pong, infatti è grazie a lui che Tsukimoto inizia a giocare.
Nella loro scuola, i due protagonisti sono i giocatori più forti, ma l'unico a presentarsi agli allenamenti è Smile infatti il suo talento viene notato dal maestro Jou Koizumi che decide di fare una sessione di allenamento speciale per farlo migliorare più in fretta.
Smile e Peko si iscrivono al torneo dei licei dove incontrano giocatori formidabili, crescendo sempre di più e scoprendo se stessi e le loro ambizioni.
La particolarità di questo anime è la grafica, infatti il disegno è composto da tratti indecisi che potrebbero non piacere a molte persone ma grazie a questo e alle prospettive realizzate in modo da trasmetterti esattamente le emozioni provate dai personaggi il risultato finale è ottimo. Le ambientazioni sono riuscite bene con sfondi in acquarello ispirati al manga.
L'audio è studiato veramente bene, soprattutto gli effetti delle palline che rimbalzano o il suono delle racchette sono molto realistici.
L’unica pecca a mio avviso è la continua presenza dei discorsi sull'“eroe” che, anche se ha un ruolo fondamentale a lungo andare diventano ripetitivi.
L’opening “Tada Hitori” di Bakudan Johnny è molto allegra ed è composta da schizzi di matita e acquarello in bianco e nero, da molta carica e le espressioni dei personaggi sono fatte molto bene ad eccezione dell’ immagine finale di Peko mentre mangia la gomma che poteva essere fatta meglio… anche le ending non sono male, “Ano Hero to” di Bokura ni Tsuite fatta con lo stesso stile ma con tratti molto più semplici, meno curati e a colori.
A prima vista l’anime per via dello stile grafico non mi aveva colpito molto, ma più lo guardavo più mi veniva voglia di vedere la fine, poi notando che la grafica si legava bene al tutto mi è iniziato a piacere. Guardandolo impari pure alcune tecniche da usare nella realtà e i nomi delle varie mosse ed impugnature, infine anche se come ho detto prima il disegno può non piacere e il finale un po' scontato, lo consiglio a tutti.
Voto finale 7
Recensione a cura di JXC592