
Ano Hana: ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno (あの日見た花の名前を僕達はまだ知らない) anche nota come Ano Hana è una serie televisiva anime di undici episodi prodotta dalla A-1 Pictures per la regia di Tatsuyuki Nagai e trasmessa in Giappone dalla Fuji TV da aprile a giugno 2011. In Italia l'opera è stata concessa in licenza alla Dynit, che l'ha trasmessa su Rai 4 da febbraio a aprile 2012.
Un adattamento manga, disegnato da Mitsu Izumi ed edito sul suolo italiano dalla Jpop, ha iniziato la serializzazione sul numero di maggio 2012 del Jump Square della Shūeisha. Una visual novel basata sulla serie è stata pubblicata dalla 5pb. per PlayStation Portable nell’ agosto del 2012. Un film d'animazione di 99 minuti è stato proiettato nei cinema giapponesi il 31 agosto 2013.
L'infanzia di cinque amici viene distrutta dalla morte di Meiko Honma, soprannominata "Menma", una loro compagna di giochi. Ora i ragazzi sono cresciuti e vanno alle scuole superiori, tuttavia non sono più amici. Improvvisamente Jinta Yadomi, detto "Jintan", che era stato il leader del gruppo, inizia a vedere il fantasma della sua piccola amica di tanti anni prima. Meiko sembra poter comunicare soltanto con lui e desidera che Jinta esaudisca un desiderio che lei aveva quando era bambina, ma del quale si è dimenticata. La storia seguirà le vicende che faranno riavvicinare tutti i membri del gruppo e che insieme cercheranno di esaudire il desiderio di Menma. Man mano che la storia proseguirà tutti e quattro gli amici dovranno confrontarsi con se stessi e affrontare le proprie paure e il proprio passato.
L’anime coinvolge fin da subito e ogni episodio ti lascia con quella voglia di proseguire. Il fatto che Jintan sia l’unico a vedere Menma non viene subito messo in chiaro, quindi si ha l’idea che questa bambina non sia effettivamente morta. Sicuramente Ano Hana è un opera che, in undici episodi riesce a racchiudere una tristezza e malinconia straziante, soprattutto nelle fasi finali della serie. Le animazioni come i disegni sono veramente ben realizzati e rendono bene principalmente nelle scene più tristi. Tutti e cinque protagonisti sono ben caratterizzati e ognuno di loro affronta in maniera diversa il trauma della morte. Ho seguito e apprezzato molto quest’anime che in più punti secondo me ha raggiuto livelli di drammaticità unici. Durante le fasi finali della serie è presente un coinvolgimento emotivo non indifferente che insieme alla ottima colonna sonora riescono a catturare in un vortice di emozioni lo spettatore. Ano Hana lo consiglio a chiunque piaccia il genere drammatico compresso in pochi episodi ma carichi di significato.
Voto: 8
Un adattamento manga, disegnato da Mitsu Izumi ed edito sul suolo italiano dalla Jpop, ha iniziato la serializzazione sul numero di maggio 2012 del Jump Square della Shūeisha. Una visual novel basata sulla serie è stata pubblicata dalla 5pb. per PlayStation Portable nell’ agosto del 2012. Un film d'animazione di 99 minuti è stato proiettato nei cinema giapponesi il 31 agosto 2013.
L'infanzia di cinque amici viene distrutta dalla morte di Meiko Honma, soprannominata "Menma", una loro compagna di giochi. Ora i ragazzi sono cresciuti e vanno alle scuole superiori, tuttavia non sono più amici. Improvvisamente Jinta Yadomi, detto "Jintan", che era stato il leader del gruppo, inizia a vedere il fantasma della sua piccola amica di tanti anni prima. Meiko sembra poter comunicare soltanto con lui e desidera che Jinta esaudisca un desiderio che lei aveva quando era bambina, ma del quale si è dimenticata. La storia seguirà le vicende che faranno riavvicinare tutti i membri del gruppo e che insieme cercheranno di esaudire il desiderio di Menma. Man mano che la storia proseguirà tutti e quattro gli amici dovranno confrontarsi con se stessi e affrontare le proprie paure e il proprio passato.
L’anime coinvolge fin da subito e ogni episodio ti lascia con quella voglia di proseguire. Il fatto che Jintan sia l’unico a vedere Menma non viene subito messo in chiaro, quindi si ha l’idea che questa bambina non sia effettivamente morta. Sicuramente Ano Hana è un opera che, in undici episodi riesce a racchiudere una tristezza e malinconia straziante, soprattutto nelle fasi finali della serie. Le animazioni come i disegni sono veramente ben realizzati e rendono bene principalmente nelle scene più tristi. Tutti e cinque protagonisti sono ben caratterizzati e ognuno di loro affronta in maniera diversa il trauma della morte. Ho seguito e apprezzato molto quest’anime che in più punti secondo me ha raggiuto livelli di drammaticità unici. Durante le fasi finali della serie è presente un coinvolgimento emotivo non indifferente che insieme alla ottima colonna sonora riescono a catturare in un vortice di emozioni lo spettatore. Ano Hana lo consiglio a chiunque piaccia il genere drammatico compresso in pochi episodi ma carichi di significato.
Voto: 8
Recensione a cura di Maru